È l’alimento più semplice, acqua e semola di grano duro, ma forse il più amato,il più versatile,e soprattutto il più diffuso sulla nostra tavola: la pasta.
Proviamo a ripercorrere le tappe fondamentali che l’hanno portata a diventare un simbolo importante nella tradizione culinaria italiana.
Le prime testimonianze di epoca classica risalgono al IV secolo a.C., ma soprattutto
ricordiamo autori classici come Cicerone e Orazio, che nell’antica Roma parlano di “laganum”, un impasto di farina e acqua tagliato a falde larghe molto simile alle nostre attuali lasagne; allora non veniva utilizzata come primo piatto, ma come contorno per accompagnare pesce,
carni, uova. Il “laganum” non sfuggi’ ad Aspicio, che ne parla nel suo “De coquinaria”, uno dei testi di cucina più antichi del mondo.
Nel medioevo la pasta comincia a diffondersi come categoria a se’, con un gran numero di varietà, passando dalla cottura in forno all’attuale sistema di bollitura, ma saranno gli arabi
nel XIII secolo che introdurranno la tecnica dell’essiccazione, un metodo di conservazione del prezioso alimento prima delle loro traversate nel deserto.
Agli arabi dobbiamo la nascita dei primi tipi di pasta ottenuti facendo essiccare l’impasto di semola e acqua intorno a sottili fili di paglia, che chiamavano itrya, molto somiglianti ai nostri vermicelli.
Il termine “macaronis” appare alla fine del 200, e poiché all’epoca non esisteva un nome per ciascun formato di pasta, tutti i tipi venivano chiamati indistintamente “maccheroni”.
In quegli anni la pasta veniva condita con ingredienti dal sapore dolce, come miele e cannella; inoltre non veniva bollita solo in acqua, ma anche in brodo e persino in latte di capra.
Nel 500/600 la pasta conquista un posto in discusso sulle tavole italiane, diventando l’alimento più importante; il successo che si ottiene intensifica la sua produzione facendo diventare l’arte
dei pastai sempre più solida.
A fine ‘800 nascono i primi torchi idraulici, che meccanizzano il sistema di produzione della pasta sorpassando il procedimento di lavorazione artigianale; nacquero i primi impianti industriali con
l’ausilio di impastatrici, gramolatrici e tranciatrici, nonché impianti per l’essiccazione artigianale con aerazione forzata.
Nonostante la nascita degli stabilimenti industriali,la produzione di pasta artigianale per uso domestico non è stata mai scalfita, e rimane ancora oggi una tradizione consolidata che si
tramanda; la pasta è l’alimento simbolo della dieta mediterranea, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo grazie alla sua versatilità, alle sue qualità nutritive, alla sua conservabilità, economicità e genuinità.
In sintesi la pasta,fresca o secca, ieri come oggi rappresenta il cibo “buono”per eccellenza, in grado di soddisfare tutti i palati.