Da sempre l’impiego delle erbe commestibili è stata una grande risorsa per il gli esseri umani, ed anche nella cucina tradizionale lucana la flora spontanea ha ricoperto un ruolo fondamentale nella preparazione di alcune ricette tipiche: ad esempio ricordiamo il finocchio selvatico, l’aroma caratteristico per la preparazione della salsiccia che,insieme al peperoncino, rappresentano
gli aromi per eccellenza che fanno del nostro salume un prodotto unico.
In una terra di monti e di boschi come la Basilicata, molte altre erbe aromatiche con profumi e sapori particolarmente intensi hanno da sempre personalizzato la cucina lucana tradizionale.
Queste erbe e spezie, oltre ad avere contribuito a dare un’impronta caratteristica alla gastronomia casereccia lucana, hanno rappresentato un tipico companatico della cucina povera
contadina, trasformando il piatto più semplice in una pietanza molto gustosa.
La raccolta di erbe e verdure selvatiche, diffuse in tutto il territorio lucano, era legata alle stagioni: tra le più conosciute, ricordiamo gli asparagi selvatici, la cicoria, la rucola, l’origano,la salvia,
la mentuccia, il rosmarino, la borragine, la malva. Tutte si prestano ad essere utilizzate per diverse preparazioni, dalla minestra alla zuppa alla frittata,ma anche per arricchire il sapore di sughi, carni, contorni, formaggi.
Il modo più corretto di utilizzare le erbe e piante spontanee è quello di imparare a riconoscere le specie commestibili; in questo caso esse diventano un motivo straordinario di ritorno alla cucina semplice e genuina, nonché una riscoperta del nostro territorio, ricco di tesori da preservare.