Piatti fumanti, calici di vino con le giuste sfumature di colori, inquadrature accattivanti, il tutto incorniciato in uno scatto, che ferma il tempo, e lascia spazio all’immaginazione…Eh si, è questo quel che accade negli ultimi tempi, con un fenomeno sempre più diffuso, quello del food selfie, una vera e propria moda che sembra aver contagiato tantissime persone.
L’appetito vien guardando!
Dagli chef stellati alla gente comune, è nata la passione del food selfie; grazie a telefonini sempre sempre più sofisticati e ad alta risoluzione di immagini, impazza la mania di fotografare i piatti preferiti. Ognuno col suo stile (amatoriale o professionale), e i cibi fanno bella mostra di se sui social e non solo, con foto che sono vere proprie opere d’arte per sedurre chi le guarda. Di fatto, questo fenomeno culturale ha incrementato la passione per il cibo che, inquadrato nella giusta prospettiva di luci ed ombre, seduce, ammalia e fa venire l’acquolina in bocca. Ma quali sono le ragioni che spingono ad immortalare i piatti preferiti?
Fotografare Arte o Cibo?
I motivi possono essere diversi: per alcuni fotografare cibo diventa una sorta di diario gastronomico, per ricordare una gita, per condividere con gli amici momenti speciali, occasioni e luoghi dove il buon cibo non manca mai, per fermare l’attimo e comunicare agli altri “ io c’ero!”. Per altri, fotografare il cibo è il tentativo di creare delle vere proprie opere d’arte (food art), che diventano una sorta di creazione dell’artista che, una volta immesse nel grande circuito della rete, diventano “virali”. Giancarlo Susini, docente universitario di Bologna, già nel ‘91 scriveva che “chi scatta una foto lo può fare per passione, per souvenir, per affetto, ma produce nello stesso tempo un bene culturale, destinato a documentare uno specchio sociale, un arredo, un cibo, un ambiente”.
Narrare ricordi!
Come si può non condividere? Il food selfie è un mezzo di espressione molto potente, diventa una narrazione, una piccola storia del nostro intimo quotidiano. Il cibo non è solo uno dei piaceri della vita, ma anche espressione della cultura di quel luogo; fotografarlo contribuisce a conservarne la memoria, fermando il tempo in uno scatto.
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